Pio VI fu il papa che dovette fronteggiare la Rivoluzione Francese e i moti che da essa derivarono, tra cui l’instaurazione della Repubblica Romana da parte di Napoleone. Il popolo non lo amava particolarmente e lo accusava a ragione di nepotismo.
La pasquinata che qui proponiamo è di taglio antigiacobino e se la prende quindi con i rivoluzionari francesi e con lo spirito di finta libertà che i soldati transalpini stavano per portare anche a Roma. Fu affissa nei giorni seguenti l’arrivo del diplomatico francese Bassville, a Roma per contrattare col papa: la sua carrozza fu presa a sassate dal popolo e l’emissario rimase ucciso.
Ma che davero, razza jacobina,
ce tenete pe’ vili e pe’ buffoni?
E che? Semo de stoppa , giuradina,
semo de stoppa o semo de cartoni?Se credete de fa’ stragge e ruina
noi pure avemo schioppi e cannoni;
se ce fate poi la pantomima,
selciate in testa e in faccia a’ battaglioni.St’uguaglianza che sempre vi ce dite,
sta libbertà che a tutti predicate,
qua nun ce piace un corno, lo capite?Pe’ unisse alle vostre buscarate
bigna tutte trovà’ teste stordite,
e nun semo quelli che cercate.
Categoria: Pio VI
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[…] romano verso i Galli invasori e diede notevole “spinta creativa” al Pasquino. Dopo i versi rabbiosi presentati qualche giorno fa, ecco altre due pasquinate degli stessi giorni: la prima quasi […]
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Er papa appezzato
s’è bono per carnivale
ce va vé ‘n anno ‘ntero
ce se prega lo mistero
gli se tene lo missale
se perdona lo piccato
pure tre se quarcheduno è scafato
er papa alla snai vole salvo e salvato