E’ con una certa contentezza che annunciamo che questo blog è pronto a soddisfare una delle “missioni” per le quali era nato: non solo dare voce all’attuale dissenso contro il potere, alle pasquinate che ogni giorno vengono affisse sulla statua, ma riportare anche in vita la voce di una Roma che non c’è più, quella dei secoli passati.
La storia del Pasquino comincia all’inizio del Cinquecento e da allora poche volte si è fermata: da punto di ritrovo per il “festival dell’epigramma studentesco” dei ragazzi dell’Università La Sapienza del rione Parione – quale era in origine all’inizio del XVI secolo – la statua è presto diventata voce di un dissenso ben più piccante, “violento” e più genuinamente romanesco. Le pasquinate come le conosciamo oggi sono cominciate a fiorire già ben prima della metà del Cinquecento e solo il fascismo ne ha (nemmeno totalmente, peraltro) ridotto la frequenza.
Dai prossimi giorni cominceremo quindi ad affiancare alle pasquinate contemporanee quelle di un periodo ben preciso, che va dal 1750 al 1880: insomma fino all’Unità d’Italia. Un modo per raccontare una Roma ancora papalina, scossa però da moti risorgimentali e da quell’avversione verso il potere temporale della Chiesa che sempre l’ha contraddistinta nei secoli.
Queste pasquinate ricadranno tutte sotto la categoria pasquinate d’altri tempi e verranno poi suddivise in sotto-categorie, a seconda del papa a cui erano rivolte (e quindi del periodo storico d’appartenenza). Buon divertimento!
Categoria: Pasquinate d'altri tempi,Varie
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